SPID: Cos’è, come funziona, dove usarlo e gli errori comuni

Lo SPID è l’ultima trovata italiana – dopo il famoso progetto della PEC – che dovrebbe consentire a tutti i cittadini di avere una propria identità digitale univoca consentendogli di accedere in modo sicuro prevalentemente a siti della pubblica amministrazione, ma anche a quelli del settore privato che hanno aderito.

Differentemente da altri strumenti, come la carta nazionale dei servizi, lo SPID non richiede alcun token fisico ma virtuale.

In parole più semplici per accedere nella propria area riservata di siti della pubblica amministrazione verrà richiesta una doppia autenticazione, detta anche a due fattori. Non sarà sufficiente conoscere nome utente e password ma avere a disposizione anche l’OTP, un codice usa e getta inviato via sms al numero di cellulare certificato.

Tuttavia non è da escludere in futuro, per alcune operazioni, che si possa attivare un ulteriore livello di sicurezza, usando un altro tipo di token.

Come richiedere gratis lo SPID

Lo SPID al pari della PEC, ma potremmo citare anche la firma digitale nonché la carta nazionale dei servizi, può essere richiesto esclusivamente presso uno degli enti certificati.

Tuttavia rispetto ad altri strumenti la richiesta dello SPID può essere totalmente gratuita.

Al momento è possibile richiedere gratis lo SPID tramite il servizio PosteID di Poste Italiane (ma solamente se la richiesta avviene di persona oppure online, mentre è a pagamento se il servizio sia a domicilio) e con SielteID (via webcam e di persona).

Richiesta SPID con PosteID

La richiesta online è rapida però è necessario – nel caso di PosteID – essere titolari di uno degli strumenti economici e finanziari di Banco Posta. Ad esempio: Postepay, Conto corrente Banco Posta o Libretto Postale Smart.

In caso contrario, una volta caricata tutta la documentazione online, verrà richiesto di recarvi all’ufficio postale più vicino per abilitare il servizio.

Ecco descritta la procedura del nostro test effettuata con PosteID.

  1. Collegarvi al sito posteid.poste.it
  2. Scegliere uno dei modi per registrarsi al servizio a scelta tra:
    1. Con sms sul numero certificato
    2. Con lettore BancoPosta (solo titolari di conto corrente)
    3. Con Carta Nazionale dei Servizi o Carta d’Identità elettronica attive
    4. Con Firma Digitale
    5. PT, per l’abilitazione in ufficio postale
  3. Scegliendo l’opzione sms viene richiesto di inserire il nome utente e la password utilizzati per accedere al sito poste.it e confermare con clic su “Chiedi codice”.
  4. Poco dopo ricevete un messaggio sms sul numero certificato che avete registrato alle poste; inserire il codice nel rispettivo spazio del modulo e clic su “Verifica codice”.

Errori vari con SPID

Sono diversi gli errori che si possono riscontrare sia in fase di registrazione che di accesso allo SPID tramite il servizio PosteID di Poste Italiane.

Prima di avviare la procedura verificate attentamente che il numero di cellulare registrato alle Poste Italiane risulti ancora di vostro possesso, insomma sia attivo e in grado di ricevere messaggi SMS. In caso contrario dovrete recarvi alle Poste per aggiornare il tutto e attendere i tempi burocratici di tale operazione.

In fase di registrazione il problema più comune potrebbe essere dovuto al caricamento dei documenti. Infatti, alcuni browser (tipo Chrome) potrebbero non effettuare l’upload o se si utilizza un tablet tali documenti vengono caricati parzialmente.

In questo caso per risolvere il problema basta recarsi all’ufficio postale e rivolgersi allo sportello competente.

Un altro dei problemi più fastidiosi è appunto il doversi rivolgere di presenza ad un impiegato dell’ufficio postale. Tale pratica è obbligatoria per tutti coloro che non hanno alcun rapporto economico e finanziario con Poste Italiane. Spesso ci si trova di fronte personale poco informato dove è difficile fargli capire che devono semplicemente “premere un pulsantino sulla tastiera del loro sistema per abilitare il servizio!”.

Diversamente effettuando la registrazione online uno dei problemi più diffusi è la visualizzazione del seguente messaggio:

Attenzione: Si sono verificati degli errori in fase di compilazione.

I controlli sui dati anagrafici che hai inserito non hanno dato esito positivo. Ti chiediamo di verificare di aver riportato esattamente i dati presenti sulla tua Tessera Sanitaria. Se il problema dovesse persistere, ti invitiamo a contattare l’assistenza.

Qui non vi rimane altro da fare che contattare telefonicamente Poste Italiane. Probabilmente il problema è dovuto a una mancanza congruità (la chiamano così la non corrispondenza esatta di tutti i nomi presenti sulla vostra carta d’identità con quelli presenti nel loro sistema) o potrebbe essere dovuto al documento d’identità scaduto.

Una volta che il servizio PosteID è stato abilitato ecco un’altra serie di errori gravi dove potreste incorrere.

Se sbagliate più volte a inserire la password il sistema vi blocca per mezz’ora.

Qualora usate dispositivi diversi per collegarvi (notebook e smartphone) verrà richiesto – solo la prima volta – di autorizzare, tramite un codice inviato via e-mail il nuovo dispositivo.

Ma i problemi con PosteID di Poste Italiane non finiscono mica qui! Se malauguratamente avete perso la password e ne fate richiesta tramite il relativo pulsante, effettivamente vi arriva un’email di reset dove indica di fare clic sul link per confermare tale volontà; peccato che tale collegamento non sia altro che semplice testo.

Alcuni utenti segnalano di non ricevere alcun sms, ciò impedisce l’accesso alle aree riservate giacché per motivi di sicurezza la combinazione prevede: nome utente + password + otg (inviato via sms).

Siti che usano SPID

Finora abbiamo capito che lo SPID non è altro che un sistema virtuale di tipo univoco per gestire più account. Un solo nome utente, password e un codice OTP che consente di aprire la porta virtuale della propria area.

Trattandosi di un sistema recente al momento è possibile usarlo sul sito dell’INPS (in alternativa al tradizionale metodo di accesso con Pin o carta nazionale dei servizi), sul sito dell’Agenzia delle Entrate (paradossalmente limitato alla sola consultazione di fatture e corrispettivi e alla visione del modello precompilato), in alcune regioni e soprattutto per richiedere il bonus per i diciottenni e la carta del docente.

Di fatto il principale motivo per cui il numero di richieste dello SPID sia cresciuto in dismisura dal suo lancio è dettato proprio da questo motivo.

Neodiciotenni e docenti si sono trovati “obbligati” a richiedere lo SPID per usufruire dell’agevolazione, in quanto unico strumento per ricevere il buono scalabile del valore di 500 euro utilizzabile presso negozi ed e-commerce convenzionati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *