Via email e/o sms – in base alle preferenze del proprio account – l’INPS sollecita i dipendenti ai quali è stata aperta una pratica per Trattamento di Fine Rapporto (TFR) a comunicare tramite il servizio SUGI il proprio codice IBAN.

Il TFR come d’altronde il cedolino vengono oramai pagati a mezzo elettronico tracciabile più comunemente bonifico bancario e/o postale su conto corrente o su carta di credito fornita di codice IBAN.

Il SUGI non è altro che l’ennesimo acronimo per indicare il sistema unico gestione IBAN.
Se già in passato avete avuto modo di comunicare all’INPS il vostro IBAN e, se questo nel frattempo non è cambiato, si può anche ignorare tale notifica.
Diversamente sarà necessario autenticarsi nell’area riservata INPS a mezzo SPID, CIE carta d’identità elettronica o CNS Carta Nazionale dei servizi (in alcuni rari casi è ancora possibile accedere a via PIN), cercare il servizio SUGI (digitandone il nome sulla barra di ricerca) e utilizzare lo strumento.
È un’operazione semplice dove tuttavia si consiglia di fare copia-incolla del proprio IBAN.

SUGI si compone di un menu piuttosto breve composto da solamente 3 voci: Nuova richiesta, Visualizzazione richieste inoltrate e il Manuale Utente.

Per inserire oppure modificare il codice IBAN è necessario andare su Nuova richiesta. Qui sono visualizzati i dati personali del titolare della prestazione e i rispettivi contatti nonché la lista pratiche in corso indicandone la prestazione, l’eventuale IBAN già presente nel sistema, l’identificativo erogazione, la data di inserimento o modifica e la sede.

Una volta effettuate le dovute modifiche sarà possibile visualizzare lo stato andando nella sezione Visualizzazione richieste inoltrate.

Non esiste un termine perentorio entro il quale il datore di lavoro deve emettere il TFR tuttavia la prassi definisce una media tra 30 e 45 giorni di attesa, l’equivalente di 1 mese e 1 mese e mezzo dalla fine del rapporto di lavoro.