La prestazione occasionale è una collaborazione tra un soggetto privato (pertanto, non in possesso di Partita Iva) e un altro privato oppure un’azienda; della durata non superiore ai 30 giorni in 1 anno solare e il cui compenso non sia superiore a € 5.000.
Tale limite può essere raggiunto con più prestazioni occasionali con committenti differenti.
Esempio:
Nell’anno solare 2011 hai lavorato per tre diverse aziende, la ditta numero 1 ti ha fatto guadagnare al netto la cifra di 1.400 euro per un periodo di 30 giorni; la ditta numero 2 la cifra di 2.500 euro per una durata di collaborazione pari a 27 giorni ed infine la ditta 3 la somma di 1.100 euro per una durata complessiva di 8 giorni. Totale euro 5.000. Rientri nella normativa, pertanto sei essente dalla dichiarazione dei redditi, ma se superi tale soglia oppure la collaborazione occasionale per lo stesso committente superi la durata di 30 giorni, sarai obbligato ad aprire partita IVA e ad iscriverti quanto meno alla gestione separata dei contributi previdenziali INPS.
Il privato, se richiesto, potrà rilasciare una ricevuta.
La ricevuta è praticamente obbligatoria qualora l’azienda vi paga tramite bonifico bancario.
Calcolare Ricevuta Prestazione Occasionale
La ritenuta d’acconto va calcolata nel seguente modo:
Nella fattura bisognerà riportare tre valori: il tuo compenso lordo, la ritenuta d’acconto al 20% e l’importo netto che ricevi. Pertanto, se a lordo effettui un lavoro da 100 euro, meno il 20% di ritenuta, il tuo guadagno netto sarò pari ad euro 80. Cosa succede ai fini fiscali? Il cliente paga a te 80 euro (netti) e poi – solo se titolare di partita IVA – verserà al fisco (a tuo nome) la cifra del 20% lordo, nel nostro esempio 20 euro. Il versamento al fisco dovrà essere effettuato da parte del cliente – salvo diverse disposizioni o modifiche successive – entro il giorno 16 del mese successivo al pagamento. Mentre, entro il 28 febbraio dell’anno successivo al pagamento, il cliente sarà obbligato per legge ad inviare al lavoratore la certificazione dell’avvenuto versamento.
E’ possibile verificare la reale trasmissione, accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate -> Consultazioni -> Cassetto fiscale -> Altri Redditi.
Ecco il facsimile, che dovrà essere scaricato, modificato inserendo i vari dati (personali e della ditta che vi commissiona il servizio nonché del tipo, durata e costo della prestazione, considerando in quest’ultimo caso tre importi, il lordo, la ritenuta del 20% e il netto) stampato, firmato e – se la collaborazione avviene in modo telematico – scansionato e inviato via e-mail (oppure anche via fax) al soggetto richiedente, preferibilmente in PDF.
Nota, al momento di redigere, applicare l’imposta di bollo di 1,81 euro successivamente modificata a 2 euro nel caso in cui la ricevuta superi l’importo di 77,47 euro.
Scaricare Ricevuta Prestazione Occasionale.
Si tratta di un file compresso (.zip) che include il modello nel formato .DOCX (compatibile con Microsoft Word dalla versione 2007 in poi).
se io effettuo un lavoro autonomo occasionale e rilascio una ricevuta con ritenuta d’acconto, devo dichiarare all’inps in qualche modo che sono un lavoratore occasionale? devo compilare qualche modulo?
E’ necessario aprire la partita Iva nonchè iscriversi, e poi comunicare, con l’Inps solo nel caso in cui in un anno solare il guadagno derivato dall’occasionalità superi la soglia di 5.000 euro in caso contrario non è necessario riempire alcun modulo.
grazie mille!
Il modulo “Ricevuta Prestazione Occasionale ” penso possa funzionare con qualche modifica anche per un pittore che vende nell’arco dell’anno a meno di 5000 € (quindi lavoratore occasionale) però non mi pare che in quel caso debba far pagare la ritenuta d’acconto del 20% al cliente.
@Roberto il modulo può essere usato per varie prestazioni occasionali tuttavia va rilasciato alle aziende o comunque a chi sia in possesso di partita IVA in quanto chi commissiona il lavoro diventa sostituto d’imposta.